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PIL: Con Meloni record, dalla sinistra solo disastri

“L’esultanza della sinistra anti-italiana di fronte alla flessione di alcuni indicatori economici è terribilmente goffa, se non addirittura comica. Sull’occupazione è la stessa Istat a far notare che anche se a luglio, dopo ben sette mesi di crescita, l’occupazione cala di 73 mila unità, rimane superiore di 362mila unità rispetto a luglio 2022.

Sul Pil le ultime stime di luglio del fondo monetario internazionale ci dicono che l’Italia nel 2023 crescerà dell’1,1%, più della media dell’Eurozona (+0,9%), più di Francia (+0,8%) e Germania (questa addirittura con Pil negativo -0,3%).

Questa esultanza per una flessione fisiologica dovuta principalmente al repentino rialzo dei tassi d’interessi da parte della BCE, ci restituisce l’immagine di una sinistra che dopo aver messo in ginocchio l’economia nazionale con le politiche dei sussidi lanciati come coriandoli e i bonus sparati a pioggia dall’elicottero, oggi tifa per il calo del Pil e dell’occupazione.

Bisogna ricordare che l’Italia, quando ha governato la sinistra, non aveva mai fatto registrare una crescita del Pil superiore a Francia e Germania, così come l’occupazione non aveva mai raggiunto picchi record come questi.

Sono primati che portano la firma del governo Meloni, raggiunti in pochissimi mesi e nella congiuntura più difficile dell’ultimo decennio”.

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