Sono ormai trascorsi poco più di due anni da quando si è insediato il Governo di Giorgia Meloni. Siete soddisfatti, nel complesso, dei risultati raggiunti?
Assolutamente sì. Voglio sottolineare un dato: analisti, politologi e opinionisti vari davano previsioni catastrofiste su questo esecutivo già da molto prima che si insediasse. Dicevano che un governo guidato da Giorgia Meloni non sarebbe durato nemmeno sei mesi, ma la verità è ben diversa: dopo oltre due anni siamo ancora qui e abbiamo raggiunto obiettivi concreti. L’Italia, a differenza di quello che sostiene la sinistra, ha una nuova centralità a livello europeo ed internazionale. I numeri dell’economia e dell’occupazione migliorano, nonostante lo scenario difficile a livello geopolitico. Abbiamo impiegato molte risorse per la famiglia, la natalità e i fragili. Abbiamo detto basta agli sperperi di denaro pubblico, per investire finalmente nella crescita. Abbiamo avviato riforme strutturali, attese da decenni: penso a quella del fisco – che ho seguito da vicino – ma anche al premierato e alla riforma della giustizia.
Secondo lei, dunque, il volto dell’Italia sta cambiando?
Certo! Sta cambiando in positivo e in modo sostanziale. Nessuno si aspettava che l’Italia si riprendesse così velocemente dal tragico decennio dei governi degli incapaci guidati dalle attuali opposizioni. Peraltro, la loro disperazione oggi è palese, perché provano a contestare i dati, i numeri e l’oggettività. Questo governo è già tra i dieci più longevi della storia d’Italia, perché dopo anni di governi tecnici c’è n’è finalmente uno politico che restituisce all’Italia stabilità e credibilità. Giorgia Meloni sta portando fuori la nostra Nazione dalle sabbie mobili dentro cui i governi precedenti l’avevano costretta. Questo esecutivo ha il grande merito di aver chiuso definitivamente con le fallimentari politiche degli sperperi per fare cassa elettorale – che hanno contraddistinto la sinistra in questi anni in cui era al potere – per concentrare ogni singolo euro dei cittadini su politiche di crescita e di reale sostegno ai veri bisognosi.
C’è un provvedimento, una misura o un obiettivo raggiunto di cui andate più fieri? Se sì, qual è?
Siamo fieri di tutto ciò che abbiamo fatto. Se proprio dovessi scegliere, direi, innanzitutto, il ritrovato protagonismo internazionale dell’Italia, che ora ha di nuovo una sua autorevolezza. La nostra Nazione ha acquistato spazio e prestigio, grazie al dinamismo di Giorgia Meloni: ad esempio, abbiamo elevato il rapporto bilaterale con l’India. Ancora, a margine del G7 esteri, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che i rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti non sono mai stati così forti e ha evidenziato che questo è merito della leadership di Giorgia Meloni e del governo. Lo stesso vale per la nomina di Fitto a Vicepresidente esecutivo della Commissione europea: si tratta di un capolavoro diplomatico. Poi, direi i dati dell’economia: abbiamo +834mila occupati; +800mila nuovi contratti stabili; il tasso di occupazione è al 62,3% ed è ai massimi storici; il PIL sopra ai livelli pre-crisi del 2008 e l’Italia è la migliore Borsa d’Europa del 2023.
Un’ultima domanda: quali prospettive ha questo esecutivo per i prossimi 3 anni?
Tenere fede al programma elettorale con il quale ci siamo presentati agli italiani quel 25 settembre del 2022 e che loro stessi hanno votato. Continuare ad attuarne ogni singolo punto. La strada da percorrere è lunga e, a volte, sarà sicuramente tortuosa, ma la direzione intrapresa è indubbiamente quella giusta. Gli italiani hanno capito che il nostro governo ha fatto il massimo degli sforzi, con il massimo della serietà e vedono che i risultati stanno arrivando. Siamo pronti ad affrontare le sfide future. Del resto, eravamo pronti anche due anni fa, come recitava il nostro slogan.