Carburante: Calenda? Un ‘Giuseppi’ Conte qualsiasi
“Sostenere che il governo avrebbe dovuto mantenere il taglio delle accise equivale a dire che in manovra l’esecutivo avrebbe dovuto prevedere 10 miliardi in più, aumentando il debito pubblico e mettendo seriamente a rischio i conti, con conseguenze pesanti sulla sostenibilità della spesa.
Calenda fa populismo di basso livello, sa benissimo che in tutta la Ue la misura straordinaria di contenimento delle accise è stata tolta in ragione dell’abbassamento dei prezzi dei carburanti. L’Italia non poteva fare diversamente.
Da quando l’esecutivo si è insediato lo spread ha cominciato a scendere, e continua a scendere nonostante l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla Bce; questi sono dati sotto gli occhi di tutti e certificano la bontà delle scelte fatte.
Comprendo la necessità politica di dover attaccare a prescindere il governo guidato da Giorgia Meloni, ma certe dichiarazioni tutt’altro che serie e competenti stridono fortemente con l’immagine di partito responsabile che Calenda cerca di dare ad Azione, rischiando inevitabilmente di passare per un ‘Giuseppi’ Conte qualsiasi”.